ARTE PALEOCRISTIANA
L’arte che
si è sviluppata nei primi secoli del cristianesimo sul territorio
dell’Impero Romano viene denominata arte
paleocristiana.
L’arte romana era fortemente orientata alla propaganda di ideologie
politiche e civili e influenzò con ogni probabilità le espressioni
artistiche paleocristiane proprio in relazione alle comuni esigenze
del cristianesimo di trovare un modo di propagandare le proprie
ideologie religiose ed etiche.
L’arte
cristiana nasce con la consapevolezza del potere evocativo delle
immagini, che erano considerate come portatrici di significati
simbolici. L’utilizzo dell’immagine per diffondere i contenuti
della nascente religione, è azione consapevole, sin dall’inizio
della sua diffusione. La prima arte paleocristiana non differisce
stilisticamente dall’arte romana, ma anzi ne imita gli schemi
compositivi, oltre che le tecniche esecutive. I cristiani, lo si è
già visto, saranno gli unici eredi della vera mentalità romana.
D’altra
parte, gli artisti e gli artigiani che lavoravano per i cristiani e
per i pagani erano gli stessi. Non c'è, quindi, discontinuità fra
arte romana e arte cristiana.
Gesù Buon Pastore, seconda metà del III sec. Affresco. Roma, Catacombe di Priscilla. |
Durante
i primi due secoli dalla nascita di Cristo l’unica differenza fra
arte pagana e cristiana va colta nel diverso valore simbolico che i
cristiani attribuivano a certe raffigurazioni.
Infatti, se
una qualunque scena di vendemmia, con la rappresentazione di viti e
grappoli d’uva, per una pagano non era altro da quello che mostrava
di essere, per un cristiano, invece, si caricava di valori simbolici.
In essa egli vedeva l’allusione alla parabola evangelica in cui
Gesù paragonava se stesso alla vite e i cristiani ai tralci. Un
pastore con le pecore è, per un pagano, parte di una scena agreste,
per un cristiano raffigura Gesù Buon Pastore.
Allo stesso
modo la raffigurazione di un pesce per un pagano altro non era che
quella di un animale acquatico (fig. a), mentre per il cristiano
costituiva il simbolo stesso del Cristo (fig.b). In greco pesce si
dice ichthýs, ma
questa parola è anche l'acròstico formato dalle lettere greche
iniziali della frase Iesùs
Christòs Theoù Yiòs Sotèr, cioè:
Gesù Cristo Figlio di Dio
Salvatore.
Decorazione pagana. (fig.a) |
Simboli cristiani (Fig. b) |
Con le
precisazioni che finora abbiamo tratteggiato, pertanto, per “arte
paleocristiana” intendiamo
quella dei primi secoli dell'era cristiana, dal greco palaiòs,
vecchio. Tale arte, comunque, può essere ancora definita
correttamente come tardo-antica.
Gli
scavi archeologici effettuati da Palermo a Siracusa hanno riportato
alla luce interi cimiteri, situati intorno alle città e utilizzati a
partire dell'antichità, quando la Sicilia viene cristianizzata dai
Romani. Le catacombe conservano alcune tracce di decorazioni
pittoriche e sono le prime testimonianze d'arte cristiana.
Nel
535, la conquista dell'isola da parte dei Bizantini segna il
riavvicinamento della Chiesa di Sicilia all'esarcato di Ravenna e, a
partire dal 751, all'impero di Costantinopoli. E' tuttavia la crisi
iconoclasta che colpisce Bisanzio a dare la svolta decisiva alla
storia della regione. I cristiani di Sicilia infatti, rimasti fedeli
al culto delle figure sacre vietate dall'imperatore nel 725,
assistono all'arrivo in massa di immigrati. Intere comunità
monastiche e numerosi gruppi di artisti si rifugiano in Sicilia dove
fanno mostra delle loro doti, specialmente nel campo dei mosaici.
Questo
florido periodo dà origine da un lato all'allestimento di numerosi
santuari e alla costruzione di abitazioni rupestri scavate
direttamente nella roccia, dall'altro all'edificazione delle cube,
chiesette a pianta centrata quadrata. (tipicamente bizantine)
semplicemente formate da tre esedre che si affacciano su un'area
centrale cubica, sormontata da una cupola, con un ingresso situato
nell'unico lato piatto (ad ovest).
Catacombe paleocristiane di Porta d'Ossuna, Palermo |
Fonti:
“Itinerario nell'arte” Dall'arte paleocristiana a Giotto. Terza
edizione. Versione gialla. Cricco, Di Teodoro. Zanichelli.
“Arte
Paleocristiana in Sicilia” Siciliano.it
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